lunedì 10 novembre 2014

Rassegna stampa / Articolo di Centonove sulle ultime elezioni studentesche universitarie

Ci è consueto, ed è tra i nostri propositi,  pubblicare stralci di giornale e articoli che riguardano l'Università di Messina, soprattutto quelli che ai più passano inosservati. Non ci è consueto, invece, riprendere "storie" passate e che sembrano ormai vecchie e/o superate.  In questa circostanza faremo un'eccezione, perchè certe cose ci possono riguardare e possono essere più vicine a noi di quanto possiamo immaginare. E perchè ci è di conforto ricordare che proprio dall'interesse a certe notizie è nato e vuole continuare il nostro impegno.


Centonove - 13 Luglio 2012

Università. Viaggio tra le associazioni studentesche vincenti. E sempre dalla parte dei vertici. Che ora vacillano. 

 STUDENTI, GALASSIA DI POTERE. 

Ecco chi sono gli esponenti delle organizzazioni calabresi Orum e Nettuno. Con cui tutti si sono alleati. Il sostegno al rettore ora in crisi per una sentenza dell'Umbria. La resistenza di Unime in Protesta.

di Michele Schinella


MESSINA. <Basta. State zitti. Non contate nulla. Tornatevene a casa. Non è cosa vostra. Le vostre proteste sono ridicole>. A zittire un gruppo di studenti che protestavano all'ultima Conferenza dell'ateneo di Messina non sono stati i vigilantes o gli uomini che detengono il potere, ma altri studenti. O, meglio, chi dovrebbe rappresentare le loro istanze negli organi dell'Università. E invece si schiera dalla parte del potere. Il trono del rettore Franco Tomasello vacilla per una sentenza del Tribunale amministrativo di Perugia del 9 luglio 2012 che se applicata a Messina significherebbe che l'Università deve cercarsi subito, e non il 31 ottobre del 2013, una nuova guida. Ma se ha sinora resistito sotto i colpi delle inchieste giudiziarie, che per 2 volte hanno fatto assaggiare al docente di neurochirurgia l'onta della sospensione dalla carica, e sotto i numeri delle classifiche di merito che relegano sempre più l'ateneo di Messina nelle posizioni di fondo, è stato grazie all'appoggio incondizionato delle organizzazioni studentesche, nelle calde giornate di Luglio alle urne per scegliere i rappresentanti nei vari organi d'ateneo. Non rappresentano che il 25% dei 35mila studenti iscritti all'Università di Messina. Non intervengono a leggere i verbali di Senato accademico e Consiglio di amministrazione - per sollecitare una risposta alle istanze degli studenti. Ma ogni volta che Tomasello è stato in difficoltà non hanno avuto remore a schierarsi dalla parte dell'ordine costituito. 

Gli ultimi a farne le spese sono stati gli attivisti di Unime in Protesta, movimento che si è mobilitato con occupazioni, sit in e manifestazioni perchè il rettore coinvolto in inchieste per concorsi truccati nell'ateneo della parentopoli si dimettesse e, poi, perchè il nuovo Statuto fosse adottato in maniera democratica . <Ad ogni protesta spuntavano loro, gli esponenti di Orum e Nettuno Acui, e tentavano di zittirci. Sono completamente subalterni rispetto al potere, altro che rappresentanti degli studenti>, racconta Claudio Risitano, uno degli studenti di Unime in Protesta. Tonino Perna,  docente di sociologia alla facoltà di Scienze politice commenta: <E' normale che si schierino sempre dalla parte del potere. Fanno politica solo per realizzare gli interessi personali o del loro gruppo di amici. Nessun ideale, nessuna idea di università, niente di niente>. Eppure, i loro voti sono determinanti per i giochi di potere nell'ateneo. Come nel 2004, quando Franco Tomasello, appoggiato in blocco da tutte le associazioni, la spuntò nella corsa al rettorato su Giacomo Maisano, poi divenuto suo fedele alleato. 

PADRONI. Orum e Nettuno Acui, sono nate sulle ceneri di Aus ed Asam, le organizzazioni spazzate via negli anni novanta dall'inchiesta Panta Rei, che ha disvelato uno scenario inquietante con studenti calabresi (prevalentemente della locride) e associazioni studentesche, che con l'aiuto di alcuni docenti erano dediti ad attività criminose dentro e fuori l'Università . Insieme a uomini della ndrangheta. Di matrice calabrese alle elezioni degli organi universitari, la fanno da padroni. Tutte le altre organizzazioni minoritarie di destra e di sinistra hanno fatto a gara per allearsi con loro. <Ce l'ha imposto il nuovo Statuto che da solo 2 seggi al Consiglio d'amministrazione>, si giustificano in coro Piero Adamo e Ferdinando Croce, leaders di Atreju, associazione di destra che si è alleata con Nettuno. I due non replicano quando gli si fa notare che i seggi al Senato per gli studenti sono 5. L'associazione "Acui" che ha annoverato nell'ultimo Consiglio di amministrazione  Salvatore Belcastro,  si è dissolta alla vigilia della tornata elettorale. Per pura coincidenza, qualche settimana prima, era stato nuovamente arrestato in Calabria Cosimo Cherubino, il punto di riferimento di Acui ma anche di Nettuno, che invece ha resistito. Chi è costui? Negli anni 90, quelli del verminaio, fu rappresentante degli studenti fra i più in vista. Da Messina si allontanò nel 1997 alla vigilia di "Panta rei", da cui non fu sfiorato, per essere eletto nel Consiglio provinciale di Reggio Calabria. Nel 2002 è rieletto. Non ne ha bloccato l'ascesa politica la vicenda giudiziaria che lo vede nel 2000 finire in carcere con l'accusa di voto di scambio e associaizone per delinquere di stampo mafioso. Dopo mesi di carcere è assolto. Ma l'accusa di essere contiguo alla mafia lo riporta in carcere a giugno del 2012. Non un bello spot per l'ateneo di Messina. Dopo l'assoluzione, infatti, Cherubino aveva ripreso l'attività politica e nel 2005 fu eletto al Consiglio reginale della Calabria. Due anni dopo, come rappresentante della Calabria si è presentato fianco a fianco al rettore Tomasello all'inaugurazione dell'anno accademico 2007 dell'Università di Messina. E nel luglio del 2007, a 17 anni dall'iscrizione, ha conseguito la laurea in Economia. Oltre Salvatore Belcastro, Cherubino nell'ateneo ha avuto come alfieri gemelli Leone e Alfredo D'andrea, (quest'ultimo sino al 2008 consigliere d'amministrazione): entrambi, a 29 anni per un periodo hanno gestito il bar dei Portici di Piazza del Popolo. Quote di partecipazione societarie nel central bar Select, a due passi dal Tribunale, ha Ciccio Campisi, che il rettore Franco Tomasello ha voluto fortissimamente nella Commissione che ha elaborato lo Stauto d'ateneo: Campisi è esponente di spicco di Orum, l'altra associazione radicata in terra calabrese che nasce a Gioia Tauro, regno dei Piromalli. Ha come mentore Lorenzo Serrao. Vittima di un agguato insieme al suo compagno di casa, che perde la vita, finisce sotto inchiesta perchè secondo gli inquirenti, testimone dei fatti, non racconta tutta la verità. La disavventura non gli impedisce di vincere un dottorato di ricerca alla facoltà di Scienze (roccaforte di Orum), in Chimica degli alimenti, sotto la guida di Giacomo Dugo,  braccio destro del rettore sino al 2007. Il più votato della sua associazione alla tornata elettorale del 2007 è stato Antonio Nirta,  di San Luca, che ha totalizzato 2400 voti ed è stato eletto al Cda e ora si ricandida all'Ersu. altro super votato dell'associazione di Serrao è  Nicola Barbera, di Barcellona Pozzo di Gotto. Totalizzò 2345 preferenze nel 2007 e fu eletto al Csasu, organismo deputato alla politica universitaria in materia di sport. Fu il protagonista, nel corso della trasmissione della Rai L'Arena, di un duro attacco nei confronti di Pippo Cucinotta,  il docente di Veterinaria che aveva denunciato il rettore Tomasello di pressioni per far vincere un concorso al figlio del prorettore Battesimo Macrì.




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