domenica 22 dicembre 2013

Ritornano a Messina le occupazioni di beni abbandonati: nasce il Movimento per il Diritto alla casa. Comunicato stampa



Comunicato stampa: Occupata la scuola di Paradiso

Oggi nella prima mattinata abbiamo occupato la ex scuola di Paradiso “Pietro Donato”. La rabbia, l'esasperazione, nonché un profondo sentimento di riscossa di tre famiglie di sfrattati e dei loro numerosi bimbi, ci hanno condotto tutti verso questa scelta obbligata. L'Amministrazione Comunale che inizialmente si era resa disponibile ad una sistemazione d'emergenza e soprattutto in tempi brevi, ha disatteso gli impegni assunti mostrando indecisione e irrisolutezza attraverso snervanti rinvii e temporeggiamenti. Se non avessimo utilizzato lo strumento dell'occupazione le famiglie avrebbero passato il Natale in mezzo ad una strada.
Tuttavia riteniamo auspicabili ulteriori confronti con questa Giunta (alla quale va riconosciuta di essersi resa disponibile per un blocco degli sfratti generalizzato) con la quale ribadire le nostre proposte per fronteggiare la crisi abitativa non piu' attraverso misure emergenziali, ma attraverso un piano casa che affronti alla radice i problemi storici di questa città.

La crisi dell'abitazione, aggravata fortemente dalla situazione economica nazionale, investe varie categorie sociali ( disoccupati, sottosalariati, precari, giovani coppie, disabili, pensionati, migranti …) sottoponendole ad una pressione ai limiti della sopravvivenza. Per questo non possiamo esitare e attendere soluzioni dall'alto che troppo spesso sono inghiottite da pastoie burocratiche, mala gestione ed incompetenza gestionale .

Riteniamo che questa prima occupazione per il diritto all'abitare sia un passo fondamentale per intraprendere un percorso di mobilitazioni cittadine da cui scaturiscano nuove politiche abitative che mettano al centro il bisogno primario della casa come diritto inalienabile e non piu' considerato come un “servizio sociale” o peggio come oggetto di scambio. Intendiamo intraprendere anche un percorso che permetta di riprendere il patrimonio comunale esistente attraverso pratiche di autorecupero, perché non possiamo pensare di appesantire questa città con altre colate di cemento , fonte di profitto per pochi, e soprattutto per bloccare la tendenza nazionale alla svendita dei patrimoni pubblici, che invece rappresentano indubbiamente una fonte di ricchezza per tutta la comunità.

Da oggi nasce a Messina il Movimento per il Diritto Alla Casa, costituito da Unione Inquilini Messina (vedi il video ndr) insieme alle famiglie di sfrattati, C.U.B., Rifondazione comunista Messina, Teatro Pinelli Occupato e aperto a chiunque voglia attivamente partecipare.

Il 25 dicembre dalle 21 si terrà la prima cena autogestita alla “Casa Paradiso Occupata” tutti invitati a partecipare e contribuire a costruire insieme una città di diritti.

Movimento per il Diritto alla Casa

Link articoli:

sabato 21 dicembre 2013

Un giorno a Catania: mobilitazione cittadina "tutto per tutti" e intervista a Federica del Collettivo Aleph

Ieri a Catania è stato un caldo giorno (quasi) invernale. Abbiamo voluto intraprendere un piccolo viaggio per raggiungere e prendere visione dell'esperienze, preoccupazioni e attività dei "nostri cugini sicliani" in una città a pochi chilometri dalla nostra, con tante differenze ma anche similitudini e stimoli condivisi-bili.
Quello che abbiamo trovato ve lo riproponiamo in questo video , che contiene parte della cronaca della manifestazione cittadina intitolata "Tutto per tutti" e nella seconda parte, dal minuto 7.20, un'intervista con una studentessa del collettivo Aleph, uno dei tanti soggetti attivi all'interno della realtà catanese che hanno portato avanti le iniziative dei mesi scorsi fino alla mobilitazione di venerdì.



La mobilitazione cittadina si ricollegava idealmente e praticamente ad un percorso di lotta già avviato che comprende al centro del progetto la riqualificazione degli spazi sociali abbandonati, soprattutto quelli di alcuni quartieri degratati e poveri di risorse. Per questo motivo nel mese scorso si era deciso di occupare uno stabile regionale universitario, che avrebbe dovuto ospitare servizi per gli studenti, Ex Collegio, poi sgomberato  proprio questa settimana dalle forze dell'ordine. Attraversando le vie dello stesso quartiere, la manifestazione si è fermata davanti ad uno stabile altrettanto abbandonato e inutilizzato, l'ex Sert, che è stato fatto oggetto di interesse da parte del corteo, ma anche di una decisa e puntualissima risposta di agenti e funzionari di polizia.
Nonostante il freddo, l'inverno ormai iniziato e il Natale alle porte, le mobilitazione non smonta e non arretra, resistendo e mantenendo le proprie posizione all'interno dei quartieri popolari, con proposte e iniziative, se non condivisibili da tuti per modalità e metodo, almeno concrete e decise. Per questo, abbiamo fatto un salto a Catania. Vogliamo perciò portare anche un po' della nostra solidarietà e un augurio (rivolto anche a noi) di poter continuare a dimostrare il vostro spirito e resistere ancora a lungo per molto tempo, riuscendo a incidere, come avete fatto, nel tessuto sociale e cittadino.


Questo il comunicato post-manifestazione del collettivo Aleph:
Oggi in piazza Roma ci siamo ritrovati in tante e tanti in occasione della manifestazione cittadina indetta da studentesse e studenti, precarie e precari, disoccupate e disoccupati. Dietro lo striscione “istruzione, casa, reddito, diritti civili, spazi sociali – TUTTO PER TUTT*”, è partito un corteo spontaneo che ha bloccato alcune importanti arterie della città.

Rivendicare il diritto ad un’istruzione libera, gratuita e di qualità; denunciare la mancata assegnazione di alloggi popolari da anni, a fronte delle migliaia di richieste di alloggio; chiedere a gran voce spazi sociali e di aggregazione; schierarsi contro al muos e alla militarizzazione della Sicilia; esprimere solidarietà ai migranti del CARA di Mineo in mobilitazione e contro le galere etniche che li tengono rinchiusi per mesi e anni: questi i temi affrontati.

Questo corteo, così variegato nei temi, eppure così compatto e determinato, è arrivato poi al quartiere che per circa un mese ha ospitato il Centro Sociale Occupato Ex Collegio, occupato dal Collettivo Aleph e sgomberato pochi giorni fa, per portare solidarietà a un gruppo di compagne e compagni anarchici che avevano, la mattina stessa, occupato gli uffici dell’ex Sert, chiusi ormai da cinque anni. Arrivato davanti le porte del nuovo spazio occupato, ha subito l’intervento fisico della polizia che, con strattoni e gomitate, ha spezzato il corteo costringendo chi era già entrato a chiudersi dentro.

Fra le persone chiuse all’interno, molti minorenni.

Dopo qualche ora di presidio sotto i vecchi uffici, si è riusciti a far uscire i manifestanti dalla struttura. Riunitosi, il corteo è ripreso ed è continuato fino a Piazza Duomo, dove è finito a seguito di un momento assembleare.

Quella di oggi è l’ennesima dimostrazione di come la volontà delle autorità sia quella di soffocare e reprimere legittime manifestazioni del pensiero, azzardando gestioni della pazzia pericolose e irresponsabili.

Nonostante questo, continueremo a vivere questa città con gli occhi di chi la vuole cambiare.
TUTTO PER TUTTI!

Studentesse e studenti, lavoratrici precarie e lavoratori precari, disoccupate e disoccupati. 


fonte: http://aleph.noblogs.org/tutto-per-tutt-manifestazione-cittadina/

Links:

Collettivo Aleph blog http://aleph.noblogs.org/
https://www.facebook.com/collettivoaleph?fref=ts

Kaos Catania: https://www.facebook.com/kaos.catania

martedì 17 dicembre 2013

La "nuova" era tra continuità e merito. Lettera dell'Osservatorio Permanente d'Ateneo sulla Legalità ed Etica

Leggiamo e diamo rilievo a questa lettera dell'OPALE (Osservatorio Permanente d'Ateneo sulla Legalità ed Etica), che riteniamo interessante per la fonte e lo sguardo alle recenti e meno-recenti evoluzioni dell'Ateneo Peloritano. Avevamo già pubblicato un articolo riguardo all'elezioni di elementi, che non spiccano di certo per novità e merito, in seno ad organi importanti quali il Consiglio d'Amministrazione e del Nucleo di Valutazione d'Ateneo. Riprendiamo l'analisi che parte da due punti di domanda a noi cari: la discontinuità con il passato e la valutazione chiara delle competenze e dei meriti nel governo d'Ateneo. Buona lettura:

Che non si dica che all'Università di Messina non si premia l'esperienza:


Lo dimostra oltre ogni possibile dubbio la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione, nel quale transitano, senza soluzione di continuità, il Prof. Giuseppe Carini membro del CdA dal lontano 2006, la Prof. Rosa Santoro ed il Sig. Simone Gabriele Paratore, componenti del CdA uscente per il triennio finanziario 2008-2010. Costoro hanno continuato a ricoprire la carica di consigliere fino alla seduta del 27 Novembre 2013, dando prova di una dedizione che deve essergli valsa la conferma nel nuovo CdA. Poco importa la dubbia legittimità, oggetto di un indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Messina, della permanenza in carica di un organo che pur essendo decaduto nel Dicembre 2010 ha continuato a deliberare per ben tre anni, sopravvivendo finanche alla sopraggiunta entrata in vigore di una legge di riforma e di uno Statuto di Ateneo che del Consiglio di Amministrazione modificavano radicalmente competenze, composizione e criteri di selezione.
A prescindere dai profili di illegittimità sui quali altri sono chiamati ad esprimersi, resta il fatto che per tre lunghi anni la amministrazione uscente ha fatto scempio del concetto stesso di rappresentanza. Spiace che la nuova amministrazione, nel dare il segno della propria discontinuità rispetto al passato, non trovi di meglio che confermare in carica i longevi rappresentanti della gestione che la ha preceduta. Costoro, invece di rispondere come dovrebbero essere chiamati a fare, delle politiche che ci hanno condotto alla complessa situazione finanziaria odierna, cumulando i propri mandati, si ritroveranno al termine della propria esperienza ad avere maturato fino a undici anni ininterrotti e consecutivi di permanenza nell’organo che amministra il nostro Ateneo.


All'Università di Messina non solo si premia l'esperienza, ma si privilegia il merito:

Diamo infatti il benvenuto nel nuovo CdA al Dottor Leonardi, già Sindaco di Messina, già Presidente della provincia di Messina e già Direttore generale della azienda policlinico di Messina. Ebbene il Dottor Leonardi, oltre all'innegabile esperienza, vanta una condanna della Corte dei Conti a versare oltre 100mila euro per risarcire la Provincia dei danni causati attribuendo illegittimamente incarichi professionali a consulenti esterni all’ente che egli amministrava. Senza dubbio si tratta di un ottimo viatico per la attività del neo-consigliere in seno al Consiglio di Amministrazione del nostro Ateneo. Il fatto che l'attenzione della Corte dei Conti costituisca titolo preferenziale nell'accesso alle cariche di prestigio nell'Ateneo, trova conferma nella nomina del Prof. Mario Centorrino nel Nucleo di Valutazione. Del Prof. Centorrino, già prestigioso docente dell'Università di Messina, le cronache giudiziarie riportano una condanna della Corte dei Conti a un risarcimento di oltre 300mila euro, per aver illegittimamente finanziato, nella qualità di Assessore della Regione Siciliana, le integrazioni a tre progetti di formazione.


venerdì 13 dicembre 2013

Gli universitari di "I-Care" scrivono al movimento "Aut"

"Le occupazioni delle scuole cittadine dovrebbero essere l’ultimo passo di un percorso più ampio che porta alla stesura di una proposta di legge regionale sul Diritto allo studio". A scriverlo, in una lettera rivolta al movimento Aut, è il Collettivo Studentesco Universitario “I-CARE Norman Zarcone”.
Quali sono i termini di questa proposta di legge regionale? - chiede il collettivo universitario -. "Secondo l’art. 35 dello Statuto della Regione Sicilia, per proporre una legge di iniziativa popolare sono necessarie 10.000 firme di elettori, ovvero di persone maggiorenni iscritte nelle liste elettorali comunali e aventi diritto al voto. La nostra domanda allora sorge spontanea, a quale bacino di elettori vi state rivolgendo dato che gli studenti maggiorenni della città e della provincia non si avvicinano al numero richiesto?"
La proposta è dunque quella di coinvolgere gli studenti universitari, che, peraltro, potrebbero portare un prezioso contributo nella lotta per l’abolizione del numero chiuso.
E ancora, "in base alle vostre dichiarazioni Crocetta avrebbe smantellato il sistema dell’istruzione pubblica siciliana. In che modo?

martedì 10 dicembre 2013

Messina - Chi sta dietro le scuole occupate?

"Scuole occupate a Messina. Si ripete una tradizione che nel corso degli anni ha accompagnato il percorso scolastico di centinaia di studenti. Si tramanda questo rituale di anno in anno, e prosegue ancora oggi. Chi di noi non l' ha mai vissuta? Chi da protagonista, chi agendo dietro le quinte, chi magari astenendosi contrariato o altrimenti manifestando il proprio disappunto e il proprio dissenso. Una cosa è certa l' occupazione appartiene agli studenti come i banchi, i libri e la polvere dei gessetti. Spesso si liquida un fenomeno simile con la semplice frase: “ un modo per saltare giorni di scuola”. In realtà siamo davanti a un evento così peculiare che nessun aggettivo o descrizione potrebbe bastare. L' occupazione è come la vivi, ognuno ha la SUA occupazione. E' divertimento, feste, è sentirsi grande per un paio di giorni e per la prima volta, ma è anche impegnarsi seriamente,è confrontarsi con i problemi della nostra piccola realtà: la scuola!
Noi, da ragazzi un po' più “anzianotti” , è proprio di questo profilo che vogliamo parlare. Le manifestazioni, le proteste, le occupazioni sono per noi il nostro primo banca di prova. Sono le occasioni nelle quali noi ragazzi ci affacciamo al “mondo reale”, quello che si muove fuori dalle mura scolastiche, e ci esponiamo, dimostriamo a tutti che anche noi abbiamo qualcosa da dire, abbiamo voglia di fare. Sono le occasioni nelle quali la nostra generazione prova a dare una bella immagine di sé, in cui urla ciò che vuole senza mezzi termini e con tutto il fiato che ha in gola. In una parola cresciamo. E' proprio in vista di questi eventi che così ci si riunisce, ci si confronta, si programma, si organizza. Come volere negare che anche questo non sia SCUOLA!
Non pensiamo di fare retorica o di esagerare quando diciamo che le varie occupazioni, manifestazioni, sit in, autogestioni ci hanno lasciato più di Platone, Cicerone o Hegel.

mercoledì 27 novembre 2013

I Cavalli di razza di Navarra

L’ex sindaco di area Forza Italia  Salvatore (detto Turi) Leonardi e l’ex candidato sindaco del centro-destra (anno 2005) Luigi Ragno sono i due  componenti esterni del Cda dell’Università di Messina. I loro curriculum sono stati valutati da apposita Commissione,  composta dai direttori di Dipartimento (con esclusione di coloro che siedono in Senato accademico)  e dai dirigenti di ruolo d’Ateneo. Ricordiamo che, nel luglio scorso,  il primo atto dell’era Navarra compiuto dal Senato accademico e dal vecchio Consiglio d’amministrazione era stato – su input del neorettore -  proprio quello di riaprire dei termini per la presentazione delle candidature per il Cda, esterne ed interne.
Allora, Navarra spiegò la scelta con l’esigenza di fissare i criteri di valutazione, non enunciati durante il rettorato di Tomasello,  e di dare - a quanti volessero cogliere quest’ opportunità -  la possibilità di salire sul treno del cambiamento, inaugurato proprio dalla sua elezione.  E l’onda lunga della partecipazione ha riportato alla ribalta i nomi  di Leonardi e Ragno, i cui curricula hanno evidentemente sbaragliato la concorrenza( sul sito dell’Università ci sono i nominativi  degli esclusi ma non di quelli che erano  stati considerati idonei dalla Commissione!) e superato i rigidi criteri stabiliti dagli organi di governo nello scorso mese di agosto,che presupponevano essenzialmente la «qualificazione scientifica e culturale» e la «comprovata esperienza gestionale  in enti ed istituzioni pubbliche o private che per ordine di grandezza, valenza economica e sociale delle attività svolte e complessità della struttura organizzativa siano comparabili alle istituzioni universitarie» 

domenica 13 ottobre 2013

RASSEGNA STAMPA. Prossimi appuntamenti e temi in discussione: Casa dello Studente e Biblioteca Regionale.

Martedì 15 Ottobre, si svolgerà alle 10.15 pressa l'aula del Senato Accademico, una conferenza stampa di presentazione del nuovo nucleo di delegati e responsabili delle strutture d'Ateneo (e possibilmente le loro funzioni). L'occasione è stata sfruttata dai vertici dell'Ateneo per fare un punto della situazione e dei provvedimenti dei primi 100 giorni dell'Ateneo.

Celebrazione o commemorazione? Vedremo. L'Ateneo si sta muovendo soprattutto sulla gestione del suo importante patrimonio (di strutture appunto), parte del quale  interessa e potrebbe interessare direttamente gli studenti. Non è sembrato impacciato, per esempio l'Ateneo,  nel concedere prontamente il Pala Nebiolo (nella struttura sportiva dell'Annunziata) per l'accoglienza umanitaria di profughi e rifugiati. Le altre strutture, sulle quali si è spostata l'attenzione in questi giorni, sono la Casa dello Studente e la Biblioteca regionale universitaria.

Della prima, il Sindaco, ha discusso in un tavolo insieme ai rappresentanti dell'Ateneo e del Tribunale. Non è ormai più un segreto che, nella centralissima struttura denominata appunto Casa dello Studente, ci siano da anni (se non da decenni) progetti di ampliamento del Tribunale situato lì a due passi, mentre è intenzione di molti spostare i servizi della Casa dello Studente, altrove, per esempio in un altro edificio comunale come l'ex ospedale Margherita, lungo Viale della Libertà.
Ci siamo sentiti di chiedere al nostro Sindaco, che vorremmo che gli studenti, dei quali interessi si sta parlando primariamente, sedessero in prima persona in quel tavolo, e avessero quindi delucidazioni e tranquillizzazioni su dove andranno a finire gli spazi adibiti agli essenziali servizi abitativi (e non solo).
Insomma se Casa dello Studente si chiama, si convochino ai tavoli gli studenti, con cui parlare dei loro servizi e bisogni, di cui quello di una casa per i fuori sede, è di primaria importanza.

venerdì 11 ottobre 2013

Diritto allo Studio? Eppur qualcosa si muove. Manifestazione nazionale dell'11 Ottobre 2013.



Oggi 11 Ottobre 2013, abbiamo aderito spontaneamente, come Collettivo, alle azioni di protesta nazionale per il Diritto allo Studio. Abbiamo sentito fosse nostro dovere farlo, perchè l'Italia intera sta vivendo un momento storico drammatico, e noi, come tanti altri, pensiamo che siano soprattutto  i diritti a poterla risollevare e  la cultura a poterla rilanciare. Non possiamo, quindi, non unirci al grido dei tanti che in Italia denuncian tutt'oggi, all'attivo di tutte le riforme e i decreti governativi, una carenza di forti investimenti strutturali,  una non completa assegnazione delle borse di studio, l'insufficienza di alloggi e servizi per i studenti giovani, precari e fuori sede, e in generale una politica di Welfare per il futuro della nostra generazione.

Partecipando al Corteo studentesco di oggi, indetto dall'Unione degli Studenti, e coordinamento studentesco Aut, abbiamo voluto anche aderire idealmente alla Giornata di domani, Sabato 12 Ottobre, per la difesa della Costituzione della Repubblica e la sua completa attuazione.
Per questo, siamo scesi in piazza con un messaggio, semplice e chiaro, ma allo stesso tempo forte nell'inapplicazione quotidiana della sua ovvietà (o nell'ovvietà della sua inapplicazione).
Il cartello recita parte dell'articolo 34 della Costituzione della Repubblica Italiana che riguarda il Diritto allo Studio, facente parte del Titolo II, della Parte Prima, sui rapporti etico-sociali:

"La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso" [a cui abbiamo aggiunto: ( possibilmente non truccato)].

Il riferimento ai fatti locali è altrettanto ovvio. Per questo forse avremmo potuto aggiungere "anche se privi di mezzi familistici".
Abbiamo proseguito col Corteo fino all'entrata del Rettorato dell'Università. Lì abbiamo legato con uno spago lungo le inferriate, il nostro messaggio. Che vuole consapevolmente essere un messaggio di denuncia attiva e non di discolpa.

giovedì 10 ottobre 2013

Giornata nazionale contro lo sfratto: studenti e precari per il diritto all'abitare. INTERVISTA VIDEO a R.C. e Unione Inquilini

Oggi, 10 Ottobre 2013, è stata indetta, in varie città d'Italia, la Giornata contro lo Sfratto, per porre l'attenzione sul problema abitativo che, a causa della crisi, coinvolge sempre più persone, tra cui sempre più studenti, giovani, precari e famiglie.
La probabile introduzione di una Service Tax, al posto della vituperata IMU sulla prima casa, colpirà maggiormente gli affittuari e chi si trova nel dover usufruire di un servizio abitativo, rispetto ai più tutelati locatari, che possono continuare a lucrare sulle rendite delle proprie proprietà a danno dei più bisognosi.
La Giornata contro gli Sfratti è la prima di una serie di rimostranze e manifestazioni che proveranno a portare all'attenzione della Politica,  le condizioni di chi subisce in prima persona il disfacimento del welfare, e la carenza di misure a favore dell'istruzione pubblica e della cultura per l'abbattimento della barriere sociali ed economiche, che stanno impedendo a molti la costruzione del proprio futuro.

A Messina, abbiamo icontrato e intervistato gli attivisti di Riforndazione Comunista e dell'Unione degli Inquilini che oggi hanno supportato l'iniziativa e manifestato la propria posizione, attraverso banchetti informativi in due piazze della città.





giovedì 3 ottobre 2013

Dal comitato "Io voglio restare": Generazione Ri-Costituente



Il 12 Ottobre torneremo in piazza a Roma da tutt'Italia, come parte di una generazione che vuole essere “ri-costituente”. Quella dei giovani lavoratori, atipici e autonomi, degli studenti, dottorandi e ricercatori, di tutti quei soggetti schiacciati dalla precarietà cui un tempo si sarebbe rivolta una Costituzione che aveva promesso “un’esistenza libera e dignitosa” contro il dominio degli interessi forti e dei singoli padroni. La stessa Carta, oggi calpestata da una classe politica complice del nuovo medioevo neo-liberista, che noi vogliamo tradurre nella lotta per una nuova idea di società. Siamo consapevoli che adesso, più che mai, l’unico modo di conservare lo spirito dei diritti sociali e del lavoro fondativi del nostro patto sociale è cambiare dalle fondamenta questo Paese.


lunedì 30 settembre 2013

Pacta servanda sunt. Come ottenere un posto da ricercatore all'Unime. Scoperto l'ennesimo concorso truccato. Ma l'Ateneo minimizza.

Giuseppe Bisignano, Direttore del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, da oggi agli arresti domiciliari; e l'ex Rettore dell'Università di Messina, Francesco Tomasello, anche egli (ancora) indagato.


E' venuto allo scoperto l'ennesimo caso di malaffare all'interno dell'Università di Messina. La notizia è arrivata all'alba di oggi (30 Settembre 2013) ed è stata fornita dalla Guardia di Finanza, che ha eseguito le operazioni. Ecco la storia che emersa:

Il tutto si svolge durante l'assegnazione di un posto da ricercatore in Biologia e Microbiologia. Era l'Aprile del 2013, ed in totale avevano presentato domanda tre candidati. Tra questi il figlio dell'ex Preside di Farmacia (attuale Direttore di Dipartimento di Scienze Farmacologiche) Giuseppe Bisignano, che però, in quanto a titoli accademici non risulta il migliore dei candidati possibili.

E qua avviene il patto perverso, che rivela un meccanismo ancora più perverso per il controllo delle risorse accademiche e l'assegnazione dei ruoli all'interno dell'Ateneo.
Ad intervenire è  un professore ordinario dello stesso dipartimento, Giuseppe Teti, che telefona al più quotato candidato, convincendolo a ritirarsi dalla domanda al posto "prescelto" dal figlio di Bisignano, per ottenerne più in là qualcun altra. "Questo non è il concorso per te, meglio che ti ritiri e ne vincerai un altro", emerge dalle intercettazioni telefoniche. E così cinque giorni prima dell'esito del concorso, il candidato si ritira.
 Un favore al  Preside Bisignano, per il quale il professore ordinario Teti, avrebbe chiesto più un là di essere ricambiato ottenendo un posto per un suo parente.

“Quello messo in luce è un vero e proprio sistema deviato delle procedure concorsuali che regolano l’accesso al mondo accademico. I legami familiari, d’affari, sono così intrecciati che ci permettono di capire che il concorso di cui parliamo oggi non è un tassello. Oggi faccio sì che tuo figlio vince un concorso, domani fai sì che un mio parente ne vinca un altro”. Queste le dichiarazioni in conferenza stampa.

martedì 20 agosto 2013

Chiudere l'Università di Messina? Chiodi contro Navarra. Cosa ne pensate? Dite la vostra.

L'idea, grande o misera che sia, viene dal governatore della regione Abruzzo Gianni Chiodi che l'avrebbe espressa tramite il famoso social network Facebook:


"No alle fabbriche delle illusioni", esordisce il presidente, paladino dei tagli agli sprechi pubblici, "non è così che ci si costruisce un futuro".

E continua portando l'esempio delle tre Università di Messina, Bari e Urbino, in fondo alle classifiche Anvur per qualità delle università italiane: " i tre atenei sono ''in fondo alla classifica dell'Anvur'' e quindi ''crederò che il governo sia impegnato a ridurre le spese (per ridurre le tasse) quando Letta e Saccomanni si recheranno a Bari, Messina o Urbino per spiegare che la chiusura e' nell'interesse dei loro figli''.

Inoltre, ha dichiarato il presidente dell’Abruzzo,  ”negli Stati Uniti “anche un obamiano di ferro qualche tempo fa ha chiuso una cinquantina di scuole pubbliche scadenti. Anche perchè si deve favorire un percorso di imitazione in senso qualitativo. Altrimenti la scadente qualità” degli atenei “continua ad essere tollerata se non perseguita per altri fini: baronie, posti di lavoro assistenziali che alla lunga peggiorano il sistema”.

domenica 18 agosto 2013

Nota di Link Coordinamento Universitario sulla situazione dell'Università italiana.

"Per fermare la fuga dalle nostre università e dal nostro paese pretendiamo un rifinanziando immediato del Fondo di Finanziamemto Ordinario modificandone i criteri di assegnazione ormai totalmente distorti dall'A.N.V.U.R, una riforma del sistema del Diritto allo Studio., lo sblocco completo del Turn-Over, l'eliminazione di ogni barriera all'accesso dell'Università oltre che una drastica riduzione delle innumerevoli forme contrattuali precarie diffuse nel nostro paese e l'introduzione di un reddito universale.
Questi sono gli obiettivi che un qualsiasi Esecutivo dovrebbe porsi e per cui questo autunno ci mobiliteremo fin dall'11 ottobre, prima data studentesca lanciata dall'Unione degli Studenti."

Qui il link all'articolo:



sabato 6 luglio 2013

Operazione Campus Università di Messina: arresti per associazione per delinquere e mafiosa. Comunicato Addio Pizzo Messina. Il Gattopardo in riva allo Stretto.

MESSINA, 6 GIU - Ci sono anche un ex consigliere provinciale, Santo 'Dino' Galati Rando, e un docente di Statistica e matematica, Marcello Caratozzolo, tra i destinatari di provvedimenti restrittivi nell'ambito dell'inchiesta della Dia su esami 'facili' all'universita' di Messina. Sono ai domiciliari. In carcere sono finiti Domenico Antonino Montagnese, e Salvatore D' Arrigo. Sono accusati di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso finalizzata alla corruzione e altri reati. (ANSA)


-MESSINA -La direzione investigativa antimafia di Catania sta eseguendo ordinanze cautelare nei confronti di sei persone indagate nell’ambito di un’inchiesta su esami ‘facili’ all’università di Messina. La Dia ritiene di avere scoperto un’organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Ai vertici del gruppo ci sarebbe un calabrese ritenuto legato a esponenti della ‘ndrangheta locale. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina che ipotizza, a vario titolo, i reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all’usura e al millantato credito. I provvedimenti dell’operazione ‘Campus’, richiesti dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Liliana Todaro della Dda peloritana, coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte, sono in corso di esecuzione tra Messina e Brescia. Maggiori particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 nella sezione operativa della Dia di Messina.(TN24.net)

COMUNICATO ADDIO PIZZO MESSINA
Il Comitato Addiopizzo Messina nell’apprendere dell’operazione Campus che svelerebbe il controllo delle mafie negli accessi ai corsi a numero chiuso dell’Università di Messina e favoritismi negli esami, intende esprimere vicinanza alla Magistratura ed alle Forze dell’Ordine ed il proprio incoraggiamento a fare piena luce su fatti e circostanze che appaiono di una gravità immensa.
I reati ipotizzati vanno dalla tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso all’associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all'usura e al millantato credito.
Da anni sosteniamo che le mafie, radicate e protette sui nostri territori, condizionano la nostra libertà di azione e di determinazione, lo fanno imponendo il pizzo e condizionando il libero mercato con l’inquinamento dell’economia, mortificando il merito ed imponendo la logica del “favore all’amico”, attraverso il voto di scambio e le infiltrazioni nella politica e nelle Istituzioni.
Questa operazione della DDA di Catania coordinata dalla Procura di Messina sembra far luce anche sul furto di speranza ai danni dei giovani che le mafie gestiscono a loro vantaggio. Per questo riteniamo i reati ipotizzati di una gravità immensa, perché condizionare l’iscrizione all’Università e falsare gli esami significa condizionare il futuro dei giovani e quindi il futuro della nostre comunità, messinese e calabrese.  Privare i ragazzi della certezza di essere valutati per il loro merito e le loro capacità significa bruciare le loro speranze di costruirsi un lavoro o una professione su i nostri territori e quindi bruciare sul nascere l’economia sana e la società messinese onesta.
Per questo annunciamo che se le accuse saranno confermate al processo il Comitato Addiopizzo Messina intende costituirsi Parte civile, perché la comunità dei giovani onesti ed impegnati si sente parte lesa e, per le ragioni espresse, chiederemo che chi ha responsabilità in questi fatti paghi e ci risarcisca del futuro che ci ha rubato.
Se le accuse fossero confermate appare di tutta evidenza che il processo di trasparenza e legalità all’interno dell’Università di Messina è ben lontano dall’essere acquisito. Auspichiamo che finalmente le incrostazioni di clientela, mafia ed omertà all’interno dell’Università vengano cancellate e che ogni processo decisionale sia incentrato sulla massima trasparenza e sul merito.
(COMITATO ADDIO PIZZO MESSINA)




UNiME: TUTTO DEVE CAMBIARE AFFINCHE' NULLA CAMBI. L'avvicendamento Tomasello - Navarra, non sembra aver attenuato le malverserie e la cattiva luce che ricopre l'Università messinese. Speriamo che con l'azione della Procura di Messina si inizi a fare definitivamente luce su un insieme di fatti e sistemi che sembrano persistere nonostante tutto, e che non fanno che mortificare ancora di più i pochi onesti e quelli che non si rassegnano ad un'Istituzione così talmente affossata e degradata sotto tutti i punti di vista. Noi, continueremo a dare e proporvi queste notizie di riscatto e di volontà di cambiamento vero, rispetto agli sterili proclami ufficiali che non fanno altro che aggiungere un senso gattopardiano a tutto quel che succedo all'interno delle stanze dei dirigenti e degli organi d'Ateneo.




giovedì 27 giugno 2013

Erasmus raddoppia: programma aperto a 4 mln partecipanti

Erasmus raddoppia: programma aperto a 4 mln partecipantiErasmus raddoppia: programma aperto a 4 mln partecipanti
BRUXELLES - C'e' l'accordo tra le istituzioni europee sul nuovo programma Erasmus, che nei prossimi sette anni aiutera' quattro milioni di persone a studiare o a effettuare una formazione all'estero: lo ha annunciato la presidenza di turno irlandese dell'Ue. L'intesa prevede lo stanziamento di 16 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020 per una serie di programmi di formazione, con un aumento del 43% rispetto a quanto era stato concesso tra il 2007 e il 2013.

''Si tratta di una notizia eccezionale per gli studenti, gli insegnanti e i giovani europei: in tempi di crisi e' essenziale che l'Europa continui a investire nel capitale umano'', ha commentato il vicepresidente della commissione Cultura del Parlamento Ue, il liberaldemocratico danese Morten Lokkegaard. L'accordo raggiunto prevede la creazione di un nuovo programma, chiamato 'Erasmus ', che riunira' tutti i precedenti meccanismi europei incentrati sull'educazione, la formazione, la gioventu' e lo sport.

Il numero di persone che ricevera' una borsa di studio dall'Ue sara' quasi il doppio rispetto al passato, moltiplicando cosi' le opportunita' di formazione e di lavoro per i giovani europei. L'intesa annunciata dalla presidenza irlandese dovrebbe ricevere il via libera formale del Consiglio Ue e dell'Europarlamento tra luglio e settembre, ma sara' legata anche all'esito dei negoziati ancora in corso tra le istituzioni europee sul bilancio pluriannuale 2014-2020. (FONTE: Ansa)

giovedì 6 giugno 2013

NON BASTA SOLO LA LAUREA!!!

NON BASTA SOLO LA LAUREA!!!

Considerando l’importanza del collegamento tra università e mondo del lavoro ecco a voi alcune proposte che permettono ad uno studente universitario di crescere professionalmente e di acquisire quelle competenze che sono diventate essenziali per riuscire ad ottenere un’occupazione in linea con gli studi realizzati. 
Importante è il ruolo svolto dal CARECI ( http://www-old.unime.it/ateneo/careci.html) attualmente il proprio sito ha problemi tecnici), che attraverso i suoi uffici si occupa di Master, Job Placement e Trasferimento Tecnologico. Esso rappresenta il collegamento principale tra l’Università con il mondo del lavoro, permettendo allo studente universitario la possibilità di accedere ad informazioni relative a Master e Tirocini che sono un’esperienza significativa nel processo di formazione dello studente. Inoltre vi è la possibilità per le aziende di accedere agli archivi dei laureati dell’Università che presentano domanda presso l’ufficio Job Placement.
L’Università di Messina offre ai propri studenti master di primo e secondo livello, corsi di perfezionamento  con possibilità di borse di studio e agevolazioni, stage in azienda. I Master sono realizzati attraverso la collaborazione tra Careci e i vari Dipartimenti. Senza dubbio la qualità dei master non è minimamente paragonabile a quella erogata dalle Università più prestigiose a livello nazionale, ma possono rappresentare un’alternativa per coloro che avrebbero problemi, soprattutto a livello economico, nello spostarsi in una città diversa da Messina, considerando che un buon Master dura minimo sei mesi.
Da sfruttare sono anche i corsi di lingua realizzati dal CLAM (http://clam.unime.it) che offre diversi percorsi per imparare una lingua straniera (Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Russo, Cinese, Arabo) e ottenere alcune certificazioni. La lingua straniera è diventato un requisito minimo per poter sfruttare efficacemente la propria laurea soprattutto per quei settori votati all’internazionalizzazione.
Alcuni programmi come l’LLP/Erasmus, l’Erasmus Mundus che permettono un periodo di studio all’estero sono  proposti e gestiti dal Settore Relazioni Internazionali (http://relint.unime.it/). Vi è anche la possibilità di svolgere periodi di tirocinio o attività lavorativa all’estero, sulla base sia dei programmi di istruzione e formazione dell’Unione europea, sia attraverso programmi nazionali o programmi internazionali su base bilaterale.

sabato 1 giugno 2013

Intervista a Salvo Di Chiara.Il primo degli Eletti dell’UDU


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Salvo Di Chiara CNSU
Salvo Di Chiara CNSU
Con 3.641 preferenze Salvo di Chiara è il primo degli eletti con la lista Udu-Rete Universitaria Nazionale alle elezioni Cnsu nell’Università di Palermo.
Come si sente ad essere stato eletto?
Sono molto emozionato ma so che è una grossa responsabilità. Ovviamente provo anche molta soddisfazione per il risultato raggiunto e per il lavoro svolto in questi anni.
Ora che è stato eletto, cosa vuole cambiare?
Innanzitutto, punto tutto su un convinto reinvestimento sul diritto allo studio. Qualsiasi Paese che voglia definirsi ‘civile’ non può che investire sull’istruzione, sulla ricerca e sulla cultura. Una volta ottenuto questo, occorre un continuo monitoraggio. A tal proposito, ricordo quanto fatto dal mio predecessore palermitano Orazio Puccio, co-autore dello stop al Decreto Profumo. Inoltre bisogna riformare il CNSU, affinché sia organo finalmente decisivo nelle politiche governative, e intensificare e regolarizzare stage e tirocini che siano davvero formativi e non mero strumento per gli imprenditori di assicurarsi lavoratori a tempo parziale gratuitamente.

Quando ha deciso di candidarsi al CNSU?
 Sapendo delle elezioni e parlando con i miei colleghi, ho deciso di propormi ad aprile.
Quale pensiero ha portato avanti durante la campagna elettorale?
Principalmente il concetto di “presenza costante”, l’importanza del dibattito e del dialogo senza mai dimenticare di essere il rappresentante di tutti gli studenti. Per tutelarli e difenderli, come ormai da anni fanno l’Udu e la Rete Universitaria Mediterranea.
Quindi questo trionfo elettorale cosa fa supporre?
Fa supporre che qui ci sono più di 10 anni di buona rappresentanza da parte dell’UDU e della RUM, che ormai collaborano da quasi 6 anni. Ma la cosa che mi dà più soddisfazione è che, nonostante i toni accesi della campagna elettorale, è stato ricompensato il lavoro e il sudore e questo perché la gente ha saputo sin dall’inizio chi votare.
Cosa sente di dire ai suoi colleghi neo eletti come lei ai principali organi accademici?
Conoscendoli da tempo so come pensano e so come lavoreranno, daranno un contributo importante rivoluzionando gli organi accademici e monitoreranno la Riforma Gelmini che sta stravolgendo il sistema universitario. Sono delle persone in gamba e dico loro “Buon Lavoro”!
(fonte Uninews24.it)

domenica 26 maggio 2013

Ultime news: elezioni rettore; Voti segnati e interrogazione parlamentare su Tomasello.

I candidati a rettore Navarra e Cupaiolo attraverso una lettera alla comunità accademica hanno deciso di accordarsi e unire gli sforzi, sottolineando la l "discontinuità" dei loro programmi congiunti rispetto all'attuale gestione dell'Ateneo. E' molto probabile che con questa "unione d'intenti" e con la confluenza dei voti verso il primo candidato (Navarra) , alle votazioni di domani verrà proclamato il nuovo rettore dell'Università di Messina. 

Leggendo la Gazzetta del Sud stamani, secondo il giornalsita Mauro Cucè, i 94 voti "segnati" a favore di Dugo (candidato di Tomasello) sarebbero da attribuirsi ai rappresentanti degli studenti. Se fosse vero, questo dimostrerebbe ancora di più quanto la rappresentanza studentesca sia stata, negli anni di gestione i Tomasello, tra i più vili e biechi sostenitori dello status quo, senza riuscire a rappresentare minimamente le istanze di rinnovamento proposte da studenti e asservendosi alle direttive del magnifico monarca (assoluto), contro tutti i valori che la civiltà, il merito e la democrazia rappresentativa imporrebbero. 

sabato 25 maggio 2013

Motivazioni della sentenza della cassazione sul filone del caso Veterinaria

Link notizia dalla gazzetta del sud 24/05/2013


"Esercizio di potere orientato alla realizzazione non già dell'interesse pubblico ma di un interesse personale ed egoistico, comunque estraneo alla pubblica amministrazione, diverso e collidente con quello per il quale il potere è attribuito".

Queste le parole nella motivazione della sentenza della Cassazione che ad aprile ha rigettato il ricorso dei docenti Tommasini, Naccari, Masucci e Pennisi, confermando le rispettive condanne dell'appello.

La sentenza aveva reso infatti definitive le condanne ad un anno (pena sospesa) al prof. Raffaele Tommasini, come consulente legale dell'Ateneo peloritano, e ai membri del Consiglio di Facoltà di

giovedì 16 maggio 2013

Undici domande aperte ai candidati rettore dell'Università di Messina alle prossime elezioni.


Ai candidati rettore dell'Università di Messina. Docenti proff. Giacomo Dugo, Pietro Navarra, Antonio Romano Tassone, Giovanni Cupaiolo e Adriana Ferlazzo.

Benché alle elezioni per la carica di rettore non sia chiamato direttamente il corpo studentesco, il quale influisce in misura minima alla decisione finale, ci preme comunque porvi queste undici domande come studenti fortemente desiderosi che la prossima figura di rettore sia la più rappresentativa, limpida ed adeguata a portare avanti i fini dell'istituzione universitaria a Messina.

giovedì 25 aprile 2013

25 Aprile nel ricordo della liberazione e nella riscoperta della libertà.

Da sessant'anni si celebra oggi una festa nazionale: Il 25 Aprile è l'anniversario della liberazione dell'Italia dalle truppe nazi-fasciste, che l'hanno violentata tragicamente negli anni della guerra, portataci dal cupo ventennio dittatoriale.
Questa data è entrata da così tempo nei nostri calendari e abitudini che qualcuno già la definisce "morta" e altri ancora si ostinano a chiamarla  "di parte" o pensarla come un stanco festeggiamento primaverile, in cui preoccuparsi più delle grigliate che della celebrazione in sè.
Quale significato assume ai nostri giorni? Perchè richiamarla ora qui e invitare tutti a ricordare perchè la si festeggia?
A parte la solita retorica dei tempi difficili che affrontiamo, c'è un significato che in tutte le epoche vale la pena di richiamare, e cioè quello della libertà.
Lo stesso significato che ha cercato di ricordare oggi a Milano il presidente della Camera Laura Boldrini, portando come documento fondamentale, quel libro che credo debba essere nella casa di tuttti gli italiani, se non lo è già: Lettere di condannati a morte della resistenza.

E' un libro "scritto con la vita di tante persone" che ha in se tutte le motivazione profonde per cui da lì a poco si sarebbe fatta la nostra Repubblica e scritta la nostra Costituzione. La motivazione di una liberazione che non fu affatto di parte, anche se scritta da alcune persone, spesso giovani, così giovane la loro età e la speranza che li animava di un futuro migliore per il nostro Paese.

lunedì 22 aprile 2013

L'ISTRUZIONE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA: COMMENTO ALL'ART. 33




Art. 33
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

E' prescritto un esame di Stato per la ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.



La Carta costituzionale prevede un sistema educativo di istruzione e formazione, consistente nel complesso di diritti, doveri e libertà previsti nei confronti di vari soggetti, pubblici e privati: gli artt. 33 e 34 devono essere considerati in coerenza con i principi contenuti in altre disposizioni costituzionali (innanzi tutto, gli artt. 2, 3 e 21).

giovedì 18 aprile 2013

Il coraggio di sollevare l'Agenda Rossa

“Mio fratello e Giovanni Falcone – spiega Salvatore- furono condannati a morte dalla mafia, durante una cena nella quale Totò Riina fece gli auguri di Natale a tutti i presenti, e furono condannati anche quegli amici della politica che con la mafia non scesero a patti, e che, con le sentenze del maxi processo passate ormai in giudicato, dovevano essere ammazzati poiché lo Stato non aveva rispettato i patti che, evidentemente, ci furono stati”.
Non usa mezzi termini Salvatore Borsellino, fratello del compianto Paolo Borsellino, intervenuto nell'ambito di un incontro organizzato dalle associazioni Universitarie INGENIUM e MORGANA, presso l'aula ex-chimica dell'Università di Messina, sulla trattativa stato-mafia. Salvatore ha parlato ai tanti giovani e meno giovani, universitari e studenti delle scuole secondarie, che hanno affollato quell'aula, ascoltando in silenzio e accompagnando con ripetuti applausi le parole sincere di chi crede ancora che le cose possano cambiare.
L'incontro si è aperto con le parole di Salvatore Borsellino che ricordavano la vita e la battaglia condotta dal fratello, evidenziando, in più di un'occasione, come non solo la morte del fratello ma anche del giudice Falcone, siano stati frutto di una trattativa fra pezzi di stato (“Lo stato siamo anche noi, non posso dire Stato, ma pezzi di stato” cit) e la mafia e di come non si trattasse di un semplice “papello” ma di un vero e proprio dictat dettato dalla mafia allo Stato, di quella parte di stato che si era presa la responsabilità di sacrificare i suoi più alti servitori della giustizia per una “ragion di stato” ancora oggi incomprensibile.
“Mio fratello sarebbe stato sicuramente ucciso dalla mafia, ma non 57 giorni dopo Giovanni Falcone, magari avrebbero fatto passare qualche anno, perchè la mafia ha memoria lunga, ma non così rapidamente, non sarebbe convenuto nemmeno a loro farlo, lo stesso Riina, quando qualcuno della cupola glielo faceva notare, rispondeva che bisognava farlo in quel momento, evidentemente era stato promesso a qualcuno.”

Visibilmente commosso prosegue con un ricordo di quel periodo “Io abitavo in un posto che si chiama la Conca d'oro. Beh, quando ero piccolo io e mio fratello ovunque ci giravamo, vedevamo enormi distese di agrumeti. Io ho visto che fine hanno fatto quegli agrumeti, che fine gli hanno fatto fare e quello era il simbolo che lì comandava la mafia ed io pensavo che non potevo vivere in un posto del genere, non potevo vivere in un posto

mercoledì 17 aprile 2013

Zona Cammarata II

Perchè la valorizzazione del territorio è ciò che dovrebbe competere ad un'istituzione democratica che ha come centro la comunità messinese. 


Maregrosso: venti minuti a piedi da Piazza Cairoli, due passi dal centro cittadino. Una cortina di ferro(via) separa la città dal suo mare, capannoni ormai vuoti dell'ex aree Zir e Zas la separano dalla città "bene". Eppure al suo interno ospita e ha ospitato edifici dell'Università (veterinaria), l'ex mattatoio comunale e oggi canile, numerosi locali alla moda e per divertimento, supermercati e quelle opere umane che per quasi un secolo hanno caratterizzato la superficie di Messina dopo il terremoto del 1908: le baracche. Proprio di una di queste si tratta, oovero di un manufatto abusivo che come tanti altri ha ospitato i figli della messina che fù, le loro vite, i loro lavoretti precari e spesso illegali. Solo questo basterebbe per preservare qualcuna di queste come museo storico alla futura memoria della messina del '900. Ognuna di queste abitazioni, più di quelle che abitiamo ora, erano il frutto diretto e quotidiano degli sforzi di quella gente, che non riposava un attimo pur di ritoccare, ringrandire e rendere quelle catapecchie delle regge. E' proprio quello che fece dal dopoguerra fino alla sua morte, il Cavaliere Cammarata, che in un angolo della Maregrosso degli anni '50, creo mattone dopo mattone il suo piccolo mondo. E lo arricchì con quello che trovava intorno a se in quel mondo sotto-proletario e con le opere della sua fantasia. 

martedì 16 aprile 2013

Dopo Tomasello il deserto? Quale futuro per l'Unime


Nel 2007 il giudice del Tribunale del riesame conferma la prima sospensione del “Magnifico” Tomasello dalle funzioni di rettore. Si denunciava “l'allarmante ostinazione nella conduzione clientelare della propria carica [...] e dalla sostituzione del disvalore morale con un atteggiamento di opportunistica solidarietà rispetto al beneficiario dell'abuso”. Oggetto dell'indagine è stato il comportamento che egli stesso avrebbe avuto, per favorire l'assunzione di Umberto Bonanno, ex Presidente del Consiglio Comunale di Messina, come dirigente di Medicina del Lavoro al Policlinico di Messina.

Nel Dicembre del 2008 è arrivata la seconda sospensione al termine dell'inchiesta su un concorso pilotato nella Facoltà di Veterinaria. Secondo un membro interno della commissione concorsuale, prof. Cucinotta, i vertici dell'università avrebbero voluto che la selezione fosse vinta dal figlio di un ex preside della facoltà di Veterinaria.
Nonostante questa seconda sospensione, nel maggio del 2010 Tomasello fa approvare dal Senato Accademico un'" autoproroga" alla carica di rettore, al fine dell'approvazione del nuovo statuto, consentendogli di restare in carica per l'anno accademico 2011-2012.
Lo statuto approvato nell'ottobre 2011, come previsto dalla riforma Gelmini, gli permette di restare in carica anche per il successivo anno accademico, anno in cui vengono eletti nuovi organi universitari, tramite le tristi elezioni “balneari” del Luglio 2012, avvenute senza nessun dibattito interno al corpo elettorale studentesco.


Nel 2012 a fine mandato del “Magnifico” è stata istituita invece una Fondazione che permetterebbe una gestione privatistica di strutture e fondi pubblici. Considerando che l'Università è l'unico socio fondatore (unico caso in Italia), vi è il rischio per quest'ultima di sostenere eventuali debiti contratti dalla fondazione e di cederle funzioni rilevanti tipiche dell'Università pubblica.
Il 20 febbraio 2013 il colpo di grazia: il prof. Tomasello viene condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione ( 2 anni e 6 mesi condonati) più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Chiaramente le responsabilità del rettore devono essere dimostrate in sede di giudizio definitivo, ma per evitare una continua esposizione mediatica negativa dell'Università di Messina, le dimissioni sarebbero, come minimo, un atto dovuto.Il 21 febbraio, il giorno successivo alla sentenza , il Rettore, attraverso una e-mail alla comunità accademica, con inaudita arroganza rigetta le accuse e le proprie responsabilità, accusando bensì una parte della comunità accademica di eccessiva conflittualità che avrebbe portato ad un “inevitabile autolesionismo.”


Dopo questi 9 anni di continuo rettorato, Tomasello ha seriamente danneggiato l'immagine dell' Università di Messina che ha continuato a rimanere agli ultimi posti delle classifiche degli Atenei per merito e qualità dei servizi offerti, non ponendo rimedi al calo degli iscritti e al generale declino dell'Università pubblica. In questi anni, si è assistito alla diminuzione degli spazi riservati agli studenti e della partecipazione di quest'ultimi ad una democratica dialettica in seno alla vita accademica. In concomitanza alle imminenti elezioni per il vertice dell'Ateneo, chiediamo con forza che venga definitivamente e completamente archiviata l'era Tomasello e insieme l'era delle baronie e delle prone complicità e auspichiamo la ripresa di un dibattito democratico tra tutte le componenti universitarie per poter rilanciare la fin troppo danneggiata immagine e la qualità della didattica dell'Università degli Studi di Messina. 

Intanto intorno a te: "Unime(rda)". (Dal mensile Settentrionale Sicula)

Link all'articolo Settentrionale Sicula
di Tonino Cannuni


"Il nepotismo impera e il coraggio viene a mancare, perchè è la paura di raccontare quello che accade all'interno delle stesse strutture universitarie a garantire impunità a strane figure, omuncoli privi di talento, barzelettieri e imperituri garantisti."


Ogni tanto si respira qualche getto di aria fresca intorno alla realtà che sembrava permanentemente viziata.  

Nonostante la Me(rda), qualcosa di migliore cerchiamo di immaginarcelo. Magari diverso, completamente trasformato rispettto i traboccanti decenni passati, attraverso la proposizione degli elementi migliori della nostra comunità. E modestamente vogliamo segnalare anche queste iniziative, nella nostra rassegna stampa e portarle anche come stimolo di discussione. Buona lettura.








sabato 16 marzo 2013

Dirigenti Universitari (c'è chi va, c'è chi viene)

(Da Centonove del 15 Marzo 2013)

"MESSINA. Il direttore del personale dell'Ateneo di Messina, Massimo Albeggiani, ha lasciato il suo incarico (inziato a fine dicembre 2011 ndr) ed è tornato all'ateneo di Palermo. La decisione è stata presa  dopo un'inchiesta penale sul concorso che lo ha visto vincitore presentato da un concorrente interno all'ateneo che ha ipotizzato trucchi.
Si è invece chiuso a facore del vincitore il contenzioso nato da un altro concorso contestato: Torrisi nei prossimi giorni potrebbe insediarsi alla guida del Dipartimento Finanze, da due anni affidato ad interim a Fernanda Ioppolo."

In poco più di un anno il direttore Albeggiani, ha fatto già parlare di se in un'occasione: http://www.messinaoggi.it/News/Universita'/2012/07/23/Il-caso.-Dirigenti-strapagati-e-premiati-3178.html o meglio dei mega stipendi dei dirigenti della più "premiata" delle università italiane.