sabato 1 giugno 2013

Intervista a Salvo Di Chiara.Il primo degli Eletti dell’UDU


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Salvo Di Chiara CNSU
Salvo Di Chiara CNSU
Con 3.641 preferenze Salvo di Chiara è il primo degli eletti con la lista Udu-Rete Universitaria Nazionale alle elezioni Cnsu nell’Università di Palermo.
Come si sente ad essere stato eletto?
Sono molto emozionato ma so che è una grossa responsabilità. Ovviamente provo anche molta soddisfazione per il risultato raggiunto e per il lavoro svolto in questi anni.
Ora che è stato eletto, cosa vuole cambiare?
Innanzitutto, punto tutto su un convinto reinvestimento sul diritto allo studio. Qualsiasi Paese che voglia definirsi ‘civile’ non può che investire sull’istruzione, sulla ricerca e sulla cultura. Una volta ottenuto questo, occorre un continuo monitoraggio. A tal proposito, ricordo quanto fatto dal mio predecessore palermitano Orazio Puccio, co-autore dello stop al Decreto Profumo. Inoltre bisogna riformare il CNSU, affinché sia organo finalmente decisivo nelle politiche governative, e intensificare e regolarizzare stage e tirocini che siano davvero formativi e non mero strumento per gli imprenditori di assicurarsi lavoratori a tempo parziale gratuitamente.

Quando ha deciso di candidarsi al CNSU?
 Sapendo delle elezioni e parlando con i miei colleghi, ho deciso di propormi ad aprile.
Quale pensiero ha portato avanti durante la campagna elettorale?
Principalmente il concetto di “presenza costante”, l’importanza del dibattito e del dialogo senza mai dimenticare di essere il rappresentante di tutti gli studenti. Per tutelarli e difenderli, come ormai da anni fanno l’Udu e la Rete Universitaria Mediterranea.
Quindi questo trionfo elettorale cosa fa supporre?
Fa supporre che qui ci sono più di 10 anni di buona rappresentanza da parte dell’UDU e della RUM, che ormai collaborano da quasi 6 anni. Ma la cosa che mi dà più soddisfazione è che, nonostante i toni accesi della campagna elettorale, è stato ricompensato il lavoro e il sudore e questo perché la gente ha saputo sin dall’inizio chi votare.
Cosa sente di dire ai suoi colleghi neo eletti come lei ai principali organi accademici?
Conoscendoli da tempo so come pensano e so come lavoreranno, daranno un contributo importante rivoluzionando gli organi accademici e monitoreranno la Riforma Gelmini che sta stravolgendo il sistema universitario. Sono delle persone in gamba e dico loro “Buon Lavoro”!
(fonte Uninews24.it)

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