Link notizia dalla gazzetta del sud 24/05/2013
"Esercizio di potere orientato alla realizzazione non già dell'interesse pubblico ma di un interesse personale ed egoistico, comunque estraneo alla pubblica amministrazione, diverso e collidente con quello per il quale il potere è attribuito".
Queste le parole nella motivazione della sentenza della Cassazione che ad aprile ha rigettato il ricorso dei docenti Tommasini, Naccari, Masucci e Pennisi, confermando le rispettive condanne dell'appello.
La sentenza aveva reso infatti definitive le condanne ad un anno (pena sospesa) al prof. Raffaele Tommasini, come consulente legale dell'Ateneo peloritano, e ai membri del Consiglio di Facoltà di
veterinaria Francesco Naccari, Marisa Masucci e Maria Grazia Pennisi, responsabili d'abuso d'ufficio per le pressioni ricevute per il concorso truccato a favore del figlio dell'ex preside Macrì.
Questa sentenza non è altro che un filone dell'inchiesta sull'affaire Veterinaria, per cui il magnifico Rettore Tommasello è stato condannato a Febbraio a 3 anni e mezzo per tentata concussione.
Dalle denunce e dalle indagini sono emerse le forti pressioni da parte dell'attuale rettore e degli altri condanati per tentata concussione, al fine di truccare il concorso a favore del figlio dell'ex preside di Veterinaria Benedetto Macrì (anch'esso condannato a 5 ani e 4 mesi). Le sentenze dimostrano definitivamente che ci fù almeno l'abuso d'ufficio da parte dei consiglieri di veterinaria per favorire questo intento criminoso e contrario all'interesse pubblico.
Nella stessa inchiesta, per peculato nel caso Lipin, sono state rimandate al giudice le condanne dei ricercatori Mirko Paiardini e Barbara Cervasi.
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