venerdì 14 febbraio 2014

Casa dello Studente? Si riaccendono i riflettori sul cuore della città. Occupata "temporaneamente" dal Pinelli. Indetta conferenza stampa e assemblea pubblica.

Nella foto da sinistra verso destra: la Casa dello Studente di via Cesare Battisti; l'ex Hotel Riviera di proprietà della Provincia; l'ex Ospedale Margherità di proprietà regionale.


Si ripresenta da qualche mese a questa parte ancora l'annoso problema della Casa dello Studente chiusa ormai da quasi cinque anni per adeguamenti sismici in seguito al terremoto dell'Aquila del 2009. Questa volta entrano però in gioco altri attori, capaci di smuovere forse più polvere e interesse di quanto riesca a fare e sia mai riuscito a fare il Corpo studentesco messinese negli ultimi anni. Infatti, nonostante il persistente sotto-utilizzo dello stabile di Via Cesare Battisti (é presente solo la mensa e gli uffici dell'Ersu) il problema è  magicamente sorto soltanto quando la struttura è stata individuata tra le possibili destinazioni per la realizzazione del Palazzo di Giustizia Satellite.
Anche in questo caso si trascinano annosi problemi e questioni irrisolte: il Tribunale di Messina necessita da tempo di locali da adibire a sedi, aulee giudiziarie e uffici e per questo il Comune di Messina spende attualmente circa 2 milioni di euro l'anno di affitti a privati per venire incontro all'esigenze e le incombenze amministrative. In più il Ministero della Giustizia ha già stanziato da tempo un cospicuo gruzzolo (stimato in 17 milioni di euro) per la definitiva realizzazione di questo Palazzo. Perciò tutto sembra spingere per lo sblocco di questa impasse (trovare una sede adeguata e disponibile), che comporta anche una discreta spesa pubblica, nonchè disagi amministrativi e di accesso ai servizi giudiziari.
E la Casa dello Studente è stata quindi la sede attenzionata a questo scopo, già da molto tempo, probabilmente per la sua vicinanza al Tribunale centrale e il suo inutilizzo, anche se molti (tra cui l'Ordine degli avvocati) stanno spingendo verso soluzioni diverse, a loro dire, più moderne e comode.
Però (ed è questa la cosa di cui non siamo riusciti a capacitarci) a sedere al tavolo col mondo-giustizia finora sono stati solo il Sindaco di Messina e il Rettore dell'Ateneo, entrambi uscenti vincenti dalle elezioni di fine primavera e trovatisi ad amminsitrare due macchine abbastanza in panne e da fare ripartire "con l'aiuto di tutti". Il Sindaco è sembrato disponibile a vagliare tutte le soluzioni possibili, nella sua dichiarata apertura , scegliendo nel suo arco di frecce: in ordine si è parlato di ex ospedale Margherita, ex Hotel Riviera e per ultimo della caserma di Bisconte. Tutti e tre però presentano alcuni importanti ed evidenti problemi. Margherità e Hotel Riviera non fanno parte del patrimonio comunale, anche se promessi da molto tempo rispettivamente da Regione e Provincia. I tempi burocratici del passaggio di consegne non sembrano cosa da poco e insieme all'ulteriore manutenzione che necessitano (soprattutto l'ex Hotel Riviera sito di fronte all'approdo delle Caronti) fanno slittare a tempi indeterminati ogni possibile soluzione concreta. Eppure lo stesso Sindaco aveva espresso una forte simpatia per una soluzione che porterebbe la Casa dello Studnte al Margherita costituendo un polo/campus studentesco in uno spazio molto più ampio dell'attuale e in una zona dove sono presenti numerose facoltà (Lettere e Filosofia, Ingegneria, Scienze). La stessa cosa vale per l'ex Hotel Riviera. La soluzione Bisconte è quella più recente, che si fà forte dell'ormai prossimo passaggio di aree ex militari, dalla competenza del Ministero della Difesa a quella del Comune. Non è un segreto che l'attuale amministrazione comunale ci punti tanto e che voglia utilizzare le tante aree per risolvere i tanti  ulteriori problemi che ha la città, dall'accoglienza dei migranti a i parchi e le aree verdi e l'emergenza abitativa. In questo caso l'ex caserma di Bisconte (sita vicino all'uscita Messina centro-Viale Europa) sarebbe la soluzione privilegiata e più adatta per la realizzazione definitiva di questo Palazzo di Giustizia, che potrebbe quindi contare su un'area adeguata da risistemare per l'utlizzo pubblico grazie ai finanziamenti statali.

La Casa dello Studente è entrata quindi nel dibattito pubblico per motivi ad essa alquanto estranei. Dai tavoli pubblici e istituzionali formali, manca da anni un'efficiente discussione e risoluzione dei problemi abitativi e residenziali degli studenti dell'Università di Messina. Di alloggi ufficialmente disponibili ne rimangono 275 di cui: 130 al residence Gravitelli, 62 presso il residence Papardo e 83 presso il residence Annunziata. Appare evidente da questi numeri (sarebbe poi da confermare quanti di questi alloggi siano effettivamente disponbili) e informazioni che l'unico residence presente in zona centrale e che dovrebbe servire gli studenti delle facoltà centrali e il Policlinico, è sito in una posizione abbastanza scomoda da raggiungere e scarsamente servita da mezzi pubblici. Tutt'altra cosa dalla Casa dello Studente, sita in pieno centro, tra la via Cesare Battisti, a due passi dal Duomo e viale Garibaldi, Stazione e piazza Cairoli. Un vero cuore all'interno della città. Un cuore che ha smesso di battere da molto tempo. Infatti sappiamo che i Residence universitari, in ogni città  non sono solo dei mega-dormitori, ma anche e soprattutto centri aggregativi, culturali, a servizio dei giovani ma anche degli abitanti del luogo. Solo una città come Messina è riuscita negli anni a distruggere e depauperare un patrimonio fisico e spirituale ampio e eterogeneo che, questo sì, univa veramente le due sponde dello Stretto e permetteva di formare i giovani di tutta la Provincia messinese.
Dagli ultimi dati diffusi sappiamo anche del crollo degli iscritti all'Università di Messina (il che sta già comportatndo tagli ad alcuni corsi di studi). Non è un segreto né sorprende più che molte giovani matricole preferiscano le università vicine di Catania, Palermo e della Calabria. Le stesse che in un momento di forte crisi, che colpisce soprattuto il futuro delle giovani generazioni, non possono permettersi di spendere migliaia di euro in affitti nelle città del Nord e che a costo di tanti sacrifici si sottopongono a estenuanti spostamenti, tra navi, pullman e treni. I pendolari della cultura.
La crisi che ha colpito l'Ateneo è pagata dagli studenti rimasti e quelli che resistono. Le tasse non sembrano voler diminuire e molti servizi sono sottoposti a contributi ed arzigogoli burocratico-amminsitrativi, il che rende l'esercizio del diritto allo studio una cosa molto difficile a molte fasce di reddito e di popolazione.
Per la Casa dello Studente, dopo tutti questi anni, non ci resta che sperare nella fine dei lavori di adeguamento, con i soldi già stanziati dalla Regione per completarli (così dicono) nei mesi a seguire. Sempre se la volontà delle istituzioni rimae quella di farla rimanere casa dello studente e no casa dell'avvocato, cedendo ad interessi privati ( i tanti che lucrano sugli affiti del tribunale) e all'immancabile arte italiana del "non decidere". In ogni caso si devono al più presto ristabilire e rilanciare i servizi abitativi e  agli studenti, qualunque sia il luogo scelto c'è da fare presto e non perdere altro tempo.
I riflettori devono rimanere accesi su una realtà che rischia fortemente di spegnersi, in una città già martoriata dalla mancanza di spazi culturali e di prospettive per i giovani.
Che dire? Auspichiamo che questa giornata sia di stimolo per la ripresa e la rinascita del dibattito pubblico su temi importantissimi (che noi, nel nostro piccolo e con le nostre limitatissime risorse tentiamo di affrontare) vi lasciamo con l'appello distribuito stamattina tramite volantino da un colletivo studentesco di Messina, che ha indetto, (sia pur con pochissimo preavviso e in un giorno festivo con pochi fuori sede), un'assemblea studentesca, nel contesto di una Z.T.L. (Zona Temporaneamente Liberata) del gruppo Pinelli. Speriamo che non sia solo un salire su un palco temporaneamente ma un momento di partecipazione seria e continuativa nel tempo.

Invito all'assemblea pubblica del collettivo unime:
Si invitano tutti gli studenti a partecipare all'assemblea pubblica sul tema della casa dello studente, che si terrà al suo interno, il giorno 14 febbraio alle h.16.00, e sulla sua destinazione d'uso, anche in riferimento all'attuale dibattito tra diverse istituzioni locali (Ordine degli avvocati, Giunta, Consiglio comunale, IV e V Circoscrizione, etc. ), in cui tra le varie proposte vi è quella di convertire lo stabile in un Palazzo di Giustizia Satellite. Per impedire che in questa accozzaglia di voci, l'unica che si riesca a sentire e che l'abbia vinta su tutte le altre sia quella del più forte, gli STUDENTI hanno il diritto e il dovere di far valere la propria posizione in merito. In un Università in cui paghiamo sempre più tasse per servizi sempre più esigui: dalle residenze universitarie inesistenti ai tagli alle borse di studio, dalle aule inagibili a un numero insufficiente di biblioteche e sale studio (insomma l'elenco potrebbe continuare e di certo la rappresentanza, le istituzioni unviersitarie  e lo stato di apatia che si respira nel corpo studentesco non hanno aiutato, tutt'altro...), per noi il ruolo degli studenti è determinante per la rivendicazione del diritot all'alloggio, perchè resti tale e non sia pribilegio o un oggetto da cui trarre profitto e speculare. 


Programma della giornata alla Casa dello Studente:

h.16.00 Assemblea studentesca.
h.18.00 Assemblea cittadini col Teatro Pinelli sul Patrimonio Comune
h.21.00 Concerto dei Uochi Toki

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