sabato 6 luglio 2013

Operazione Campus Università di Messina: arresti per associazione per delinquere e mafiosa. Comunicato Addio Pizzo Messina. Il Gattopardo in riva allo Stretto.

MESSINA, 6 GIU - Ci sono anche un ex consigliere provinciale, Santo 'Dino' Galati Rando, e un docente di Statistica e matematica, Marcello Caratozzolo, tra i destinatari di provvedimenti restrittivi nell'ambito dell'inchiesta della Dia su esami 'facili' all'universita' di Messina. Sono ai domiciliari. In carcere sono finiti Domenico Antonino Montagnese, e Salvatore D' Arrigo. Sono accusati di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso finalizzata alla corruzione e altri reati. (ANSA)


-MESSINA -La direzione investigativa antimafia di Catania sta eseguendo ordinanze cautelare nei confronti di sei persone indagate nell’ambito di un’inchiesta su esami ‘facili’ all’università di Messina. La Dia ritiene di avere scoperto un’organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Ai vertici del gruppo ci sarebbe un calabrese ritenuto legato a esponenti della ‘ndrangheta locale. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina che ipotizza, a vario titolo, i reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all’usura e al millantato credito. I provvedimenti dell’operazione ‘Campus’, richiesti dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Liliana Todaro della Dda peloritana, coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte, sono in corso di esecuzione tra Messina e Brescia. Maggiori particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 nella sezione operativa della Dia di Messina.(TN24.net)

COMUNICATO ADDIO PIZZO MESSINA
Il Comitato Addiopizzo Messina nell’apprendere dell’operazione Campus che svelerebbe il controllo delle mafie negli accessi ai corsi a numero chiuso dell’Università di Messina e favoritismi negli esami, intende esprimere vicinanza alla Magistratura ed alle Forze dell’Ordine ed il proprio incoraggiamento a fare piena luce su fatti e circostanze che appaiono di una gravità immensa.
I reati ipotizzati vanno dalla tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso all’associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all'usura e al millantato credito.
Da anni sosteniamo che le mafie, radicate e protette sui nostri territori, condizionano la nostra libertà di azione e di determinazione, lo fanno imponendo il pizzo e condizionando il libero mercato con l’inquinamento dell’economia, mortificando il merito ed imponendo la logica del “favore all’amico”, attraverso il voto di scambio e le infiltrazioni nella politica e nelle Istituzioni.
Questa operazione della DDA di Catania coordinata dalla Procura di Messina sembra far luce anche sul furto di speranza ai danni dei giovani che le mafie gestiscono a loro vantaggio. Per questo riteniamo i reati ipotizzati di una gravità immensa, perché condizionare l’iscrizione all’Università e falsare gli esami significa condizionare il futuro dei giovani e quindi il futuro della nostre comunità, messinese e calabrese.  Privare i ragazzi della certezza di essere valutati per il loro merito e le loro capacità significa bruciare le loro speranze di costruirsi un lavoro o una professione su i nostri territori e quindi bruciare sul nascere l’economia sana e la società messinese onesta.
Per questo annunciamo che se le accuse saranno confermate al processo il Comitato Addiopizzo Messina intende costituirsi Parte civile, perché la comunità dei giovani onesti ed impegnati si sente parte lesa e, per le ragioni espresse, chiederemo che chi ha responsabilità in questi fatti paghi e ci risarcisca del futuro che ci ha rubato.
Se le accuse fossero confermate appare di tutta evidenza che il processo di trasparenza e legalità all’interno dell’Università di Messina è ben lontano dall’essere acquisito. Auspichiamo che finalmente le incrostazioni di clientela, mafia ed omertà all’interno dell’Università vengano cancellate e che ogni processo decisionale sia incentrato sulla massima trasparenza e sul merito.
(COMITATO ADDIO PIZZO MESSINA)




UNiME: TUTTO DEVE CAMBIARE AFFINCHE' NULLA CAMBI. L'avvicendamento Tomasello - Navarra, non sembra aver attenuato le malverserie e la cattiva luce che ricopre l'Università messinese. Speriamo che con l'azione della Procura di Messina si inizi a fare definitivamente luce su un insieme di fatti e sistemi che sembrano persistere nonostante tutto, e che non fanno che mortificare ancora di più i pochi onesti e quelli che non si rassegnano ad un'Istituzione così talmente affossata e degradata sotto tutti i punti di vista. Noi, continueremo a dare e proporvi queste notizie di riscatto e di volontà di cambiamento vero, rispetto agli sterili proclami ufficiali che non fanno altro che aggiungere un senso gattopardiano a tutto quel che succedo all'interno delle stanze dei dirigenti e degli organi d'Ateneo.